AUTO MUTUO AIUTO IN AMBITO PEDIATRICO

L’approccio all’auto mutuo aiuto si fonda sulla convinzione che il gruppo racchiuda in se le potenzialità di promuovere dinamiche  di aiuto reciproco tra i suoi membri.
Che cos’ è il mutuo aiuto?
E’ il fenomeno per cui il membri di un gruppo mentre riflettono su una data questione, si aiutano reciprocamente  valorizzando le potenzialità positive.
Il gruppo  crea un ambiente in cui tutti hanno diritto a dire  la loro e le esigenze e le opinioni di tutti sono tenute  nella debita considerazione.
La dimensione di reciprocità del mutuo aiuto riflette la convinzione secondo la quale nel mentre aiutiamo gli altri aiutiamo anche noi stessi, grazie all’opportunità di confermare e condividere con gli altri i modi di essere o di fare che ci sono serviti, o di mettere in discussione e migliorare quelli che non sono stati altrettanto utili.
L’auto mutuo aiuto ha una molteplicità  di campi di applicazione ma è indispensabile  che il gruppo abbia una finalità condivisa, una ragion d’essere che  colleghi i partecipanti tra loro. Questo senso di identità condivisa è un requisito essenziale  perché i partecipanti  riconoscano  e accettino, negli altri membri del gruppo,  una potenziale fonte di sostegno.
Occorre infatti  sottolineare che il mutuo aiuto non è un semplice scambio di consigli  tra persone in difficoltà, piuttosto è un processo più elaborato in cui ogni persona porta nel gruppo un patrimonio di informazioni, conoscenze, opinioni ed esperienze
II gruppo è organizzato in modo tale che una volta ottenuti gli obiettivi fissati inizialmente, il coinvolgimento relazionale dei membri, il miglioramento delle condizioni fisiche e psicologiche, vengono individuati altri obiettivi, di modo che la catena di appoggio e di rinforzo reciproco continui.
Lo scopo del gruppo fa riferimento alla” causa comune”  che fa riunire il gruppo e può essere considerato , quindi una sorta di “ombrello” in cui rientra ogni singolo obiettivo individuale. Questa comunanza aiuta i singoli membri a costruire relazioni di fiducia  reciproca fino a riconoscere la presenza di una risorsa l’uno nell’altra.
Quando ogni partecipante al gruppo, sulla base dell’esistenza di un comune problema di vita che accomuna tutti, riesce ad attivare i processi di condivisione delle esperienze e di identificazione con gli altri, che stanno cercando di superare i disagi, egli è divenuto membro effettivo del gruppo. In quanto tale sarà in grado di adottare una nuova visione di sé come persona che ha un problema, piuttosto che essere un problema, passando da un paradigma in cui  “ la vita è sperimentata malgrado i problemi” a un altro secondo cui “la vita è sperimentata attraverso i problemi”

DOTT.SSA MARENCO PATRIZIA