Pubblicazione: | 17-11-1999, STAMPA, SAVONA, pag.35 |
Paride Pasquino SAVONA E’ il fulcro del nuovo dipartimento materno-infantile che sta per nascere all’ospedale San Paolo. Il reparto di PEDIATRIA – che sara’ unito a Ostetricia-ginecologia, alla Chirurgia pediatrica, alla rianimazione – sta vivendo una fase di trasformazione iniziata 4 mesi fa con l’arrivo del nuovo primario. Amnon COHEN, israeliano di Tel-Aviv ma savonese di adozione (e’ arrivato nell’87 ed ha sempre abitato a Savona), arriva dal Gaslini, e’ coordinatore di progetti europei sul trapianto di midollo. E’ specializzato in endocrinologia pediatrica, una disciplina che sta travasando da Genova al San Paolo, pronto a diventare un punto di riferimento nazionale in questo campo. Dottor COHEN, come si trova? Molto bene, praticamente sono a casa mia. Il primo impatto con l’ospedale San Paolo e’ stato positivo. Il personale e’ motivato, ha voglia di fare. Ma mi hanno impressionato l’efficienza e le attrezzature di avanguardia di servizi come la radiologia e il laboratorio analisi, che lavorano molto con la PEDIATRIA. Di che cosa ha bisogno il reparto? In questi mesi ho cercato di puntare su due aspetti, un miglioramento dell’assistenza e della professionalita’ degli operatori al quale bisogna sempre puntare e l’accoglienza. Su questo punto moltissimo ed entro gennaio sono convinto che potremo trasformare la sala d’attesa in una vera e propria sala-giochi. E poi ho costituito una task-force. Task-force? Certamente. Un gruppo di lavoro che si riunisce ogni 3 settimane. Con me ne fanno parte la caposala, rappresentanti dei medici pediatri di fiducia, degli infermieri, degli utenti con il presidente del Tribunale del malato e dei genitori, tramite l’associazione Cresc.I. Ci si confronta, emergono idee e suggerimenti per migliorare il reparto. E la sala giochi? Due architetti savonesi, Accinelli e Paraluppi, hanno elaborato un progetto che trasformera’ la sala d’attesa in un paesaggio marinaro con onde, un’isoletta, un chiosco, un teatrino, balene e polipi alle pareti e una postazione con computer e playstation. E’ importante che i bambini qui non si sentano in ospedale, ma in un ambiente di gioco. Loro saranno piu’ tranquilli e noi anche. L’organico di PEDIATRIA e’ di 9 medici piu’ il primario, basta a sostenere il lavoro del pronto soccorso? E’ difficile ma dobbiamo farcela. Il pronto soccorso pediatrico e’ la nostra facciata e 9 mila prestazioni l’anno giustificano la sua presenza. Sono riuscito a trascinarmi da Genova 2 medici borsisti, ma la situazione potrebbe migliorare ancora se riusciremo a mantenere vivi i rapporti con la scuola universitaria di specializzazione pediatrica.